Shein, un rivenditore cinese di ultra-fast fashion nato online, ha sconvolto l’industria globale dell’abbigliamento. Da sito e-commerce poco noto, è diventato una potenza nel mondo della moda, superando i giganti tradizionali grazie alla sua velocità, accessibilità e al vasto catalogo. A febbraio 2025, Shein continua a ridefinire l’esperienza dei consumatori e i modelli di produzione nel settore della moda, attirando sia ammirazione che critiche.
Fondata nel 2008 da Chris Xu a Nanchino, in Cina, Shein è nata come rivenditore online specializzato in abiti da sposa, per poi espandersi alla moda femminile. Utilizzando il marketing sui social media, collaborazioni con influencer e campagne digitali aggressive, il marchio ha rapidamente conquistato l’attenzione internazionale. Il modello di business interamente e-commerce, senza negozi fisici, ha permesso a Shein di crescere con agilità ed efficienza.
Il successo di Shein si basa sull’innovazione della catena di fornitura. Diversamente dai marchi tradizionali che impiegano mesi per lanciare nuovi modelli, il sistema agile di Shein permette di trasformare un’idea in prodotto acquistabile in soli sette giorni. Questa velocità ha reso il marchio estremamente competitivo in un mondo guidato dalle tendenze, specialmente tra i consumatori Gen Z e millennial.
Entro il 2023, Shein aveva già superato H&M e Zara in traffico online, e nel 2024 la sua valutazione ha superato i 60 miliardi di dollari. Nonostante le tensioni geopolitiche e le indagini normative in vari Paesi, l’azienda continua a espandersi in Europa, Sud America e Medio Oriente.
Le operazioni di Shein sono alimentate da intelligenza artificiale e analisi dei dati in tempo reale. Il marchio studia le tendenze di ricerca, i clic degli utenti e le attività sui social per guidare le decisioni di design. Questo ciclo di feedback consente di lanciare capi in linea con la domanda del momento, riducendo gli invenduti e aumentando i profitti.
Il sistema produttivo è decentralizzato e molto flessibile. Shein collabora con centinaia di piccoli fornitori, principalmente a Guangzhou, producendo lotti limitati per ogni articolo. Questo approccio minimizza gli sprechi e permette di rifornire rapidamente i capi più richiesti.
Nel 2024, Shein ha implementato uno strumento di previsione basato sull’intelligenza artificiale che ha ulteriormente ridotto i tempi di produzione, tagliando la sovrapproduzione di circa il 25%. Queste innovazioni rafforzano la sua posizione dominante nel mercato.
Nonostante l’efficienza e la convenienza abbiano attratto milioni di clienti, Shein ha ricevuto numerose critiche. Inchieste giornalistiche hanno sollevato dubbi sulle condizioni lavorative nelle fabbriche dei fornitori, sulla sostenibilità ambientale e su casi di violazione della proprietà intellettuale.
Nel 2023, un documentario di Channel 4 nel Regno Unito ha denunciato pratiche di lavoro sfruttatrici, con dipendenti sottopagati e costretti a turni estenuanti. Sebbene Shein abbia risposto con audit interni e promesse di miglioramento, molte organizzazioni restano scettiche.
Anche l’impatto ambientale del marchio è oggetto di critiche. Il modello ultra-fast fashion promuove acquisti frequenti, contribuendo agli sprechi tessili. Malgrado i report di sostenibilità e il lancio di una piattaforma di rivendita negli USA nel 2024, gli attivisti ritengono che il modello resti fondamentalmente insostenibile.
Di fronte alle pressioni, Shein ha avviato diverse iniziative per aumentare la trasparenza. Nel 2024 ha pubblicato l’elenco completo dei fornitori e collaborato con auditor indipendenti per controllare le condizioni di lavoro. Questi passaggi segnano un’apertura verso una maggiore responsabilità.
Ha inoltre lanciato l’iniziativa “Shein Cares”, finalizzata a ridurre l’impatto ambientale. Le azioni includono l’uso di tessuti riciclati, investimenti in tecnologie di tintura a risparmio idrico e supporto ai programmi globali di riciclo tessile. Tuttavia, le critiche persistono: per molti, si tratta solo di piccoli passi.
Nonostante ciò, gli sforzi di Shein evidenziano una crescente consapevolezza dell’azienda. Se queste iniziative porteranno a reali cambiamenti strutturali o resteranno solo strumenti di comunicazione, lo dirà il tempo.
L’impatto di Shein ha ridefinito cosa significa essere un retailer di moda nel 2025. Mentre i marchi tradizionali cercano di emulare la sua velocità e il suo approccio guidato dai dati, l’industria della moda è in piena trasformazione. I concorrenti stanno ripensando le loro catene di fornitura e strategie digitali.
I consumatori sono sempre più consapevoli del costo sociale e ambientale dei loro acquisti. Sondaggi del 2025 indicano che molti giovani chiedono maggiore trasparenza ed etica alle aziende. Questa pressione potrebbe spingere anche Shein verso cambiamenti più profondi.
Shein è diventata un simbolo sia di innovazione che di controversia. Il suo successo ha obbligato un’intera industria a evolversi, ponendo domande cruciali sull’equilibrio tra convenienza, velocità e responsabilità. I prossimi anni saranno decisivi per il futuro del fast fashion.
La storia di Shein offre lezioni preziose per gli altri operatori del settore. L’uso della tecnologia, l’analisi dei dati in tempo reale e il controllo della supply chain sono vantaggi competitivi cruciali. Ma questi strumenti devono essere usati in modo etico.
I brand che non risponderanno alle richieste di trasparenza e sostenibilità rischiano di essere esclusi. Investitori e consumatori stanno diventando più attenti alle pratiche aziendali. Oggi la moda non riguarda solo lo stile, ma anche i valori.
Nel contesto in continua evoluzione, la crescita di Shein dimostra l’importanza dell’adattabilità. Per avere successo nel futuro della moda, è fondamentale imparare sia dai traguardi che dagli errori del colosso cinese.